Il mio autunno è iniziato nei boschi, ora lo vedo attorno a me, nelle onde increspate del mare e nelle mani tinte di viola dall’uva.
Ottobre è il nuovo che arriva, è l’autunno che non lascia più spazio ad altre stagioni, che si riprende i suoi spazi, i suoi colori, il suo calore. Con Ottobre tornano le serate passate a infornare biscotti per la colazione, le passeggiate al mattino prima dell’alba, quegli abbracci tanto intensi da togliere il fiato e far tornare il sorriso.
Ottobre in Abruzzo è uno dei mesi più autentici, ricchi e conviviali dell’anno.
E’ il momento della vendemmia e della raccolta delle olive, del vino e dell’olio nuovo, quel periodo dell’anno in cui la campagna ci regala i suoi frutti più preziosi. Nel periodo della vendemmia in Abruzzo non si pensa soltanto al vino, ma anche alla marmellata d’uva. La chiamo marmellata sbagliando consapevolmente, ma in questo caso sento la necessità di usare una parola piena di calore, che profumi di buono e di casa.
La marmellata d’uva in Abruzzo viene chiamata scrucchiata ( o sclucchiata ) e si prepara esclusivamente con uva Montepulciano. E’ fondamentale utilizzare questo tipo di uva e non quella da tavola in quanto l’altra caratteristica principale è l’assenza di zuccheri aggiunti. E’ una marmellata che io amo definire sincera, che rispecchia la mia terra. Non ha bisogno di nient’altro, solo di uva buona e mani volenterose. La tradizione, infatti, vuole che gli acini vengano schiacciati a mano, separando così i chicchi dai vinaccioli. Si eliminano solo i vinaccioli ( i semi ) e si pone tutto il resto in una pentola capiente senza aggiungere zucchero o altri ingredienti.
Prepariamo la marmellata d’uva per poi utilizzarla in molti dolci tipici, anche per questo non deve mancare mai in dispensa! Spesso viene arricchita da frutta secca come noci o mandorle o del cacao, ma a me piace così, al naturale, spalmata su una fetta di pane caldo..
Ho poche certezze nella vita, ma tra quelle c’è il momento in cui mio padre rientra a casa con parecchi kg di uva – quest’anno 16 – per fare la marmellata. E’ qualcosa che si ripete anno dopo anno, è la tradizione che ci unisce. I riti per me fanno questo, ci mettono uno di fronte all’altro e ci fanno stringere in un abbraccio sincero.
Che si tratti di pomodori, uva o olive, la campagna ci riunisce e ci rimette davanti alle priorità, ai valori.
Questo è tutto quello in cui credo e oggi sento di poterlo affermare con una sicurezza che prima non avevo: questa è la vita che ho scelto.
Oggi non condividerò una vera e propria ricetta, ma vi racconterò come la prepariamo a casa mia.
Se riuscite a trovare l’uva Montepulciano e non avete troppo tempo a disposizione, potete prepararla in modo più veloce, ma richiederà comunque parecchie ore. Noi la prepariamo da anni seguendo il metodo meno tradizionale e otteniamo ugualmente un ottimo risultato.
Laviamo l’uva e la sgraniamo, poi la trasferiamo in una ( o più ) pentola capiente e con il fondo spesso. Lasciamo cuocere finché l’uva non inizia a disfarsi e a ridursi notevolmente. A questo punto passiamo l’uva con il passaverdura, facendo attenzione a non rompere i vinaccioli ( i semi ) che devono essere eliminati completamente. Otteniamo così un composto grumoso e ancora liquido. Riportiamo il composto sul fuoco, portiamo a bollore e cuociamo fino ad ottenere la consistenza desiderata. Poniamo la marmellata nei barattoli sterilizzati e capovolgiamo per formare il sottovuoto.
I tempi saranno più brevi se lavorate una piccola quantità di uva, al contrario potrebbero essere necessarie diverse ore.
Quello che conta, in questi casi, son proprio quelle lunghe ore passate insieme…
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emanuela dice
Io adoro la ritualità dei gesti che si ripetono per mantenere vivi rapporti, quelle cose che accadono sempre, puntualmente con cadenza rassicurante che ci permettono, obbligandoci quasi, di fermare per un po’ il tempo e ascoltar(ci)…
Da poco ho iniziato ad amare il color prugna…Lo trovo così, caldo,avvolgente, accogliente, sensuale..ed è rotondo..le melanzane, i mirtilli, le more, l’uva…è pieno come le prugne…è femminile….
Io non ho un vero e proprio bosco vicino casa.. ho una strada sterrata che sale in cima ad una collina e ci sono un po’ di alberi…è una macchia diciamo..ma.. la mattina, quando ancora è buio esco sul terrazzo e annuso l’aria aspettando che il sole sorga…Adesso le mattine sono velate di nebbia (ed io lo trovo terribilmente romantico) e quando il cielo si tinge di … viola prima di un temporale adoro stare fuori casa ed osservare le nuvole cariche d’acqua…E’ meraviglioso, se si fa attenzione, tutto quello che ci circonda anche nei più piccoli (e noi pensiamo insignificanti) dettagli… Tu Ile, hai scelto la vi(t)a più bella che ci sia.. quella del cuore.
Io sono lì con te a sgranar acini, invasettare marmellate ed assaggiare contenta il gusto agrodolce della bellezza…
Grazie infinite…
Manu
Mary Vischetti dice
Ileana, che bello questo post. Mi ci ritrovo. Adoro tutto ciò che unisce, rituali antichi che legano indissolubilmente, se lo si vuole. Bravissima piccolina, sei davvero bravissima e sei una ragazza profonda, con valori senza tempo!
Ti abbraccio,
Mary
Francesca dice
Vedi, come brilli… e come brilla quest’uva, questa marmellata! Sento lo scambio di luce, d’affetto e di energia… è merito di ciò che fa parte di noi e portiamo dentro, con cui cresciamo, ma anche di quella frase scritta in grassetto che spicca e che ho subito notato: “questa è la vita che ho scelto”… quale suono è più dolce? Quale sensazione è più piena? Quale cosa vale di più di una simile consapevolezza a cui si arriva dopo un bel po’ di strada? Raccogliere i frutti, in ogni senso… e tu l’hai fatto! 😉
Questo post mi arriva in modo speciale… e quel vasetto è prezioso, più di altri.