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Ribes e Cannella

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9 Aprile 2019 By Ileana Pavone 5 commenti

La calendula: un fiore spontaneo, l’oleolito e le sue proprietà

Oleolito di calendula

Calendula_2

E’ quel periodo dell’anno in cui non torno mai a casa a mani vuote.

L’inizio della primavera è il tempo degli asparagi selvatici, del biancospino che riempie i campi di poesia con il suo profumo, delle tante erbe che crescono spontanee. E’ tornato il tempo dei fiori: ovunque, sui rami, nei campi incolti, per regalare quella bellezza che io riesco a trovare solo in tutto ciò che è spontaneo e selvaggio. 

Tutto ciò che è selvaggio mi affascina, cattura la mia attenzione e mi incuriosisce.

Quest’anno raccoglierò fiori per aggiungerli alle mie candele e alle mie tisane, ma con i primi fiori raccolti – quelli di calendula – ho preparato un oleolito.

Calendula_1

Ho raccolto i fiori di calendula ( calendula arvensis ) e li ho essiccati a 40° fino a completa essiccazione, così si possono conservare in un barattolo di vetro o in sacchetti di carta e sono perfetti da aggiungere a tisane e infusi.

La calendula viene utilizzata, sotto forma di infuso ( o compresse ), per regolarizzare il ciclo mestruale e in caso di dismenorrea, mentre nella cosmesi viene utilizzata per le sue proprietà cicatrizzanti, idratanti e lenitive.

Ora ho raccolto i fiori principalmente per preparare l’oleolito di calendula, ma presto ne raccoglierò altri per i prossimi mesi.

Per la preparazione dell’oleolito mi sono affidata a Claudia, che stimo tantissimo e da molto tempo.

Ho riempito un barattolo per 3/4 con i fiori di calendula essiccati e li ho ricoperti con l’olio di mandorle ( se preferite, seguite il consiglio di Claudia e utilizzate olio di semi di girasole o extravergine di oliva ). Ho coperto il barattolo con un foglio di alluminio e l’ho esposto al sole per circa venti giorni, mescolando ogni giorno con un cucchiaio. Trascorsi 20 giorni ho filtrato l’olio con un colino foderato con della garza sterile. Conservo l’oleolito in contenitori di vetro, in un luogo buio e fresco.

Se – come nel mio caso – scegliete l’olio di mandorle, assicuratevi di utilizzare un olio puro e senza aggiunta di profumi.

Utilizzate l’oleolito di calendula per la pelle arrossata o per altre irritazioni dovute al freddo o al sole, per pelli secche o screpolate o per accelerare la guarigione delle ferite grazie al suo potere cicatrizzante.

Calendula

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Archiviato in:Cosmetici naturali Contrassegnato con: piante spontanee erbe e frutti selvatici

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. Claudia dice

    10 Aprile 2019 alle 8:59

    Che bello, il tuo oleolito! Grazie infinite per la tua citazione e le tue belle parole, mi fa davvero piacere <3
    Giusto ieri mattina avevo in programma un raccolto di calendula per la mia scorta di quest'anno, poi i contrattempi, troppi ultimamente, mi hanno costretta a rimandare. Ma solo alla settimana prossima, che non mi aspetterà ancora a lungo, così bella e in fiore!
    È quel periodo che, pure io, starei sempre per campi a osservare e raccogliere, poi a casa a processare e scrivere, invece troppe cose me ne tengono lontana, quest'anno più che mai. Mi accontento delle passeggiate con Urano, e di guidare i corsi di riconoscimento erbe, per ora, e in fondo sono già fortunata così :).
    Grazie ancora e un abbraccio!

    Rispondi
  2. Francesca dice

    27 Aprile 2019 alle 20:07

    Sentivo il bisogno di tornare nel tuo verde, tra i tuoi campi, nella nitidezza delle tue foto, nel tepore delle tue parole, in un luogo che sento familiare… e quindi, eccomi qui! Non voglio assolutamente perdere il bel filo che c’è con alcune persone e nessun social può sostituire un blog… il mio ha la porta socchiusa, lo apro anche se non ho una ricetta da pubblicare, solo per il piacere di esserci, senza vincoli, senza schemi… voglio che lui sia come me oggi e prendo in prestito due aggettivi che hai scritto, perfetti: spontaneo e selvaggio. Ci siamo scambiate i pensieri anche stavolta… e questo giallo, questi fiorellini e quel cestino sono pieni di energia delicata ma potente :*

    Rispondi
  3. Francesca dice

    22 Maggio 2019 alle 20:55

    PS: oggi sono riuscita a trovare i fiori, non vedo l’ora di usarli e stasera debutterò con una tisana calmante e profumata!

    Rispondi
  4. Simona Milani dice

    28 Gennaio 2020 alle 16:38

    Mi piacerebbe provare a farlo…però dovrò comprare i fiori già essiccati in erboristeria, in quanto io non ho la possibilità di trovarli freschi come te…dove vivo io non ci sono campi ahimè.
    Dovrebbe essere la stessa cosa, giusto?!
    Un bacio grande e grazie se vorrai rispondermi <3
    Bravissima come sempre!

    Rispondi
    • Ileana Pavone dice

      28 Gennaio 2020 alle 20:05

      Ciao Simo 🙂
      Certo, se li trovi in erboristeria puoi prenderli già essiccati!
      Fammi sapere poi se lo provi…e grazie di cuore! Un abbraccio grande

      Rispondi

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