Ci sono luoghi dai quali non riuscirei mai a separarmi. Sono luoghi che custodiscono ricordi, che mi hanno vista camminare accanto a mio padre da bambina, crescere, cambiare per poi tornare. Uno di questi luoghi è la pinetuccia. La pineta più conosciuta del mio paese è quella che costeggia il mare, ma se vi capita di passare sulla A14 dalle mie parti, allora non potrete fare a meno di notare un’altra pineta, quella più selvaggia, la pinetuccia, sul crinale della collina. Quello è il luogo in cui ho imparato a riconoscere gli asparagi camminando accanto a mio padre. Lì ho imparato a camminare su terreni disconnessi, tra l’erba alta e rami di biancospino, a osservare il mio paese dall’alto e a guardare tutto da una prospettiva diversa.
Tra quei pini ho imparato tanto, ho ascoltato, parlato, raccontato e lo faccio ancora oggi. E’ un richiamo che non posso ignorare, perché tra le poche cose che restano ci sono quei luoghi e le persone legate ad essi. Questa non è paura di affrontare qualcosa di diverso, è riconoscere la bellezza della mia terra, è riconoscere l’autenticità di un rapporto, è valorizzare quello che ho.
Mentre raccoglievo i primi asparagi della stagione con mia cugina, qualche giorno fa, pensavo a tutto questo. Ai riti che ripetiamo ogni anno e che iniziano adesso, con l’arrivo della primavera e la raccolta delle erbe selvatiche. Poi verrà il tempo dei gelsi, dei fichi, delle more di rovo. Mentre tornavo a casa con un cesto pieno di asparagi ed erbe selvatiche pensavo a come poter valorizzare questi ingredienti spontanei e ho pensato immediatamente ai ravioli.
Credo di averlo detto più volte: a me i ravioli piacciono tantissimo, ma solo se ben fatti, così solitamente preferisco mangiarli a casa, prendermi cura della sfoglia che dev’essere molto sottile, scegliendo pochi ingredienti, ma di qualità. Il condimento poi, quello dev’essere ancor più semplice per me. E’ uno dei pochi casi – forse l’unico – in cui non può mancare il burro. Non lo uso praticamente mai, ma con i ravioli per me non può mancare, solitamente con la salvia, ma stavolta ho usato del finocchietto selvatico che avevo raccolto.
Ho deciso di preparare dei ravioli agli asparagi selvatici, fatti di pochi ingredienti, ma pensati per valorizzare i prodotti della mia terra, l’Abruzzo. Per la sfoglia ho utilizzato delle meravigliose uova fresche – quelle di mia zia – e la farina di grano tenero solina, mentre per il ripieno ho scelto pochissimi ingredienti: ricotta vaccina locale e freschissima, parmigiano e gli asparagi selvatici.
I ravioli agli asparagi selvatici sono delicatissimi, perfetti da preparare per il pranzo della domenica o per un’occasione speciale.
- Per l'impasto:
- 200 g di farina 0 di grano tenero ( per me solina )
- 2 uova intere
- 1 cucchiaio di olio evo
- sale
- Per il ripieno:
- 350 g di ricotta vaccina fresca
- 100-120 g di asparagi selvatici ( peso al netto degli scarti )
- 40 g di parmigiano grattugiato
- 1 uovo
- sale
- pepe bianco, noce moscata
- burro e salvia ( o finocchietto ) per condire
- Tagliate in più parti gli asparagi e sbollentateli per pochi minuti in acqua bollente salata, scolateli, fateli raffreddare e frullateli con una parte della ricotta.
- Aggiungete la restante ricotta, l'uovo e il parmigiano, regolate di sale, pepe e noce moscata e amalgamate gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo.
- Nel frattempo preparate la pasta all'uovo: rompete le uova in una ciotola e sbattetele leggermente con una forchetta; versate la farina di solina in una ciotola, aggiungete l'olio, una presa di sale e le uova sbattute.
- Lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo.
- Fate riposare l'impasto a temperatura ambiente per 30 minuti, coperto da pellicola.
- Riprendete la pasta all’uovo: infarinate leggermente la spianatoia con poca farina e iniziate a lavorarla con il mattarello, poi aiutatevi con la macchina per la pasta e stendete la pasta molto sottile ( io fino a 6 ).
- Ricavate delle lunghe strisce larghe circa 8 cm e ponete il ripieno a piccole cucchiaiate sulle strisce di pasta, ripiegate la sfoglia e praticate una leggera pressione per fare in modo che le due sfoglie aderiscano perfettamente, ritagliate i ravioli con una rotella o uno stampino.
- Ponete i ravioli su dei vassoi spolverizzati con della semola, per me di saragolla.
- Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata e condite a piacere con burro fuso e finocchietto selvatico, o salvia.
Potete assaggiare il composto e, se preferite, aggiungere più asparagi selvatici, anche fino a 120-130 g. Il ripieno è molto delicato.
Potete aggiungere al ripieno delle erette fresche, come timo limone, maggiorana o finocchietto.
Oltre ai ravioli agli asparagi selvatici in archivio ci sono altre ricette di pasta ripiena: i ravioli al grano saraceno con ricotta e spinaci e i ravioli al limone.
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Teresa dice
Adoro la pasta ripiena e non posso non condividere con te la passione per gli asparagi selvatici, mi ricordano la mia terra e il periodo di Pasqua dove, per tradizione, si raccolgono gli asparagi in giro per le campagne.
Sei sempre bravissima Ileana!
Ileana Pavone dice
Grazie di cuore Teresa, sei sempre gentilissima 🙂
Un abbraccio grande :*
Lena dice
Non vedevo l’ora di leggere questo post. Mi hai messo voglia in questi ultimi giorni su instagram 😊 e sono contenta di aver aspettato con pazienza perché come sempre esprime tutto l’amore che hai per questa terra che ci accomuna. Amo i ravioli e li proverò appena arrivano gli asparagi da me 😍 dopo averti conosciuta di persona ti ammiro ancora di più. Grazie davvero di queste parole e queste foto meravigliose. ☺
Lena
Ileana Pavone dice
Come sempre sei dolcissima, grazie di cuore Lena, davvero.
Un abbraccio, buona giornata :*
Milena dice
Quando arriva la stagione degli asparagi, arriva anche la telefonata di mio papà che mi dice “Milè ho raccolto un mazzo di asparagi?! Ma sai quanti ne erano?!” E so che mamma me ne metterà da parte un po’ quando in quelle terre d’Abruzzo anche io ritornerò a salutare i miei e a respirarne ancora l’aria.
Grazie di questo racconto e di quella splendida foto di asparagi.
Milena
Ileana Pavone dice
Che bella questa immagine Milena.
Grazie a te per aver condiviso tutto questo con me! :*
Francesca dice
Mi sembra di sentirla, l’aria tiepida. La maglietta con le maniche arrotolate, il sole gentile, la natura nel pieno del risveglio, la luce che si sente più libera di splendere. Come te. Come ogni anima che sta camminando, dentro il sentiero giusto.
Bello passeggiare, fare foto, raccogliere erbe e fiori, fermarsi ogni tanto, riprendere la direzione. Sapendo che poi ci sarà un piatto di ravioli che ha assorbito tutto di quei momenti: il giallo, il verde, il sapore delle cose buone, la semplicità, il profumo degli attimi sereni. E la primavera è appena iniziata… pensa a quanto altro verrà… 😉
Ileana Pavone dice
Sì, è appena iniziata… chissà quanta bellezza ci aspetta!
Ti innamoreresti di questi luoghi, immersi nel verde, ma vicinissimi al mare. Sono sicura che riusciresti a cogliere dei dettagli che a me sfuggono…:)
silvia steppi dice
Dal Friuli V.G. Preparati due volte…mio marito in solluchero (cibo per soli intenditori!!!)…non vediamo l’ora che torni la primavera per raccogliere gli asparagi, sul Carso e intorno all’Isonzo, e confezionare di nuovo i ravioli.
Proverò anche la pasta in fatta in casa con gli asparagi, come quella degli spinaci; tu hai forse provato?
Grazie di cuore per la ricetta che avevo nella mia mente e che è stata confermata dopo aver visitato il tuo sito.
anna dice
Ciao vorrei provare ricetta vorrei sapere per quante persone è questa dose ciao e grazie.