Se è vero che crescendo alcuni gusti cambiano, io in questo rappresento un’eccezione, perché avevo le idee chiare già da bambina. Ho imparato a mangiare a morsi il limone imitando mio padre e oggi come allora amo tutto ciò che è aspro, ma anche amaro: sì, anche questo è merito di mio padre. Da bambina, passeggiando in campagna insieme a lui, ho imparato a riconoscere la cicoria selvatica e, soprattutto, a mangiarne ciotole piene. Cruda, cotta, con tanto aceto, la cicoria e le verdure selvatiche, così come il caffè, sono tra le cose che più amo.
Accanto all’aspro e all’amaro, ho sempre amato il gusto aromatico dei finocchi, della liquirizia e dell’anice.
Raccoglievo le radici di liquirizia in campagna da mia zia assieme a mia cugina, colei che oggi per me è una sorella maggiore e che mi fa compagnia nelle passeggiate in campagna.
Vivrei di infusi al finocchio e liquirizia e, fortunatamente, soffrendo di pressione bassissima, non me ne privo mai e li assumo quotidianamente.
Oggi voglio proporvi 3 ricette con i finocchi, semplici, vegetariane e di stagione.
Vi ripropongo un estratto pubblicato un anno fa e che rimane sempre tra i miei preferiti, un’insalata di finocchi, olive e arance rosse e i finocchi gratinati, un contorno di cui non potrei fare a meno in inverno. 3 ricette con i finocchi semplici, ma buonissime per gustarli in modi diversi: crudi in insalata, al forno gratinati e in un estratto.
La ricetta dell’estratto di finocchio, sedano e mela potete trovarla qui.
La seconda idea che vi propongo è un contorno che preparo sempre in inverno: i finocchi gratinati. Li preparo anche semplicemente al forno, conditi con olio, sale e pepe, ma mi piace arricchirli con il pane e il parmigiano grattugiato. Per circa 4 persone: tagliate a spicchi non troppo sottili 1 kg di finocchi ( circa 2 grandi ) e trasferiteli in una teglia rivestita di carta forno. Conditeli con olio, sale e pepe e cuoceteli a 180°C per 20-25 minuti. A questo punto aggiungete 50 g di pane tritato grossolanamente e un paio di cucchiai di formaggio grattugiato. Proseguite la cottura per altri 25 minuti circa, o finché sono ben dorati.
La terza idea è un classico, ma che a me non stanca mai: l’insalata di finocchi, arance e olive taggiasche. Per 4 persone tagliate finemente due finocchi grandi e pelate un’arancia ( bionda o rossa ) e mescolatela al finocchio, condite con olio, sale, aceto e un pizzico di pepe bianco, aggiungete un paio di cucchiai di olive taggiasche denocciolate e servite.
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Francesca dice
Strano il finocchio: ha un nome maschile ma una forma finale femminile, da crudo ha un sapore e da cotto un altro (o lo avverto solo io? Ahaha), va molto d’accordo con alcuni ingredienti, come fossero migliori amici, e ad altri si accosta con diffidenza… ma in questo lo capisco, meglio “frequentare” persone fidate e sicure! 😉
Hai scelto i due modi che preferisco di mangiarlo, con le arance e gratinato… a questo punto unisco io una vellutata, che dici? Il frullatore è ancora con la spina nella presa e la voglia di bianco non finisce mai… 🙂